E’ alla ribalta delle cronache sportive la medaglia d’argento nella discesa libera alle Olimpiadi Invernali di Pechino della campionessa Sofia Goggia, a meno di un mese dal brutto trauma distorsivo al ginocchio che aveva seriamente fatto temere per la partecipazione dell’atleta Azzurra.
Quest occasione ha offerto diversi spunti di riflessione. Il primo riguarda la classe e la tecnica della campionessa Italiana, che nonostante la carriera costellata di numerosi infortuni ha sempre gareggiato ad altissimi livelli salendo sul gradino più alto del podio in tantissime occasioni. Il secondo spunto di riflessione è puramente medico-scientifico, e riguarda la gestione del recente infortunio al ginocchio dell’atleta, che ha seriamente minacciato la partecipazione all’Olimpiade se non addirittura il proseguimento della carriera della sciatrice Azzurra.
Da quanto si evince dalla testate giornalistiche, la sciatrice durante una caduta in pista ha subito una distorsione del ginocchio con una lesione “parziale” del Legamento Crociato Anteriore, una piccola frattura del perone e una sofferenza miotendinea. Il recupero lampo della sciatrice, che le ha permesso di gareggiare e vincere la medaglia d’argento Olimpica, è consistito in un serrato percorso fisioterapico ed in una somministrazione di Plasma Ricco di Piastrine (PRP), conosciuto anche come “Concentrato Piastrinico” mediante una infiltrazione intrarticolare del ginocchio.