Conor McGregor, quando una distorsione di caviglia pesa più di cento “legnate”

13 Luglio 2021 by Dr. Alberto Grassi0
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E’ fuori di discussione che la Mixed Martial Arts, meglio conosciuta con l’acronimo “MMA“, rappresenti una disciplina molto pericolosa per il fisico degli alteti che la praticano. Questo sport prevede infatti un contatto fisico senza protezioni tra i due lottatori, rendendo molto alto il rischio di contusioni, fratture o rotture legamentse. Per questo motivo risulta sorprendente il terribile infortunio occorso al celebre campione Conor McGregor, il quale ha riportato una frattura di tibia e perone durante il match contro Dustin Poirier. La peculiarità di questo infortunio risiede infatti nel meccanismo traumatico: la rottura ossea non è stata causato da un trauma diretto ad alta energia (come ad esempio un calcio diretto sulla gamba), bensì da un trauma rotatorio del piede e caviglia, che si può configurare come una banale “distorsione”.

Osservando le immagini dell’infortunio, disponibili sui siti delle principali testate giornalistiche sportive internazionali, è possibile notare come Mcgregor esegua violenta una torsione sul piede d’appoggio durante una fase di duello con l’avversario. In questo caso, la perdita di equilibrio causata dal colpo dell’avversario e il repentino cambio di posizione per mantenersi in piedi, genera un potente stress rotatorio a livello della porzione distale della gamba e alla caviglia, causando una rotazione innaturale tale da superare la resitenza delle strutture ossee e provocandone quindi la rottura.

L’alteta è stato prontamente rimosso dal ring e portato in ospedale, dove è stato sottoposto nei giorni seguenti ad intervento di osteoesintesi da parte del Dr. Neil El Attrache. Secondo indiscrezioni giornalistiche, la procedura chirurgica avrebbe previsto l’inserimento di un chiodo endomidollare tibiale ed il posizionamento di una placca con viti a livello del perone: questa procedura chirurgica farebbe presuppore una frattura scomposta combinata della tibia distale e del perone. Per questo tipo di infortuni i tempi di recupero sono imprevedibili e, a seconda della scomposizione e della compromsissione dei tessuti molli, il ritorno ad attività sportive ad alto impatto come l’MMA può avvenire in un ampio lasso di tempo compreso tra i 6 mesi e i 12 mesi.

L’infortunio occorso a McGregor non rappresenta però una prerogativa eslcusiva dell’MMA o degli sport di contatto. Traumi di questo genere o simili possono accadere anche a sportivi amatoriali durante la normale pratica sportiva, o anche ad individui sendentari durante banali cadute o distorsioni. E’ dunque fondamentale la prevenzione – attuata mediante il mantenimento di una buona forma fisica ed equilibrio – e una rapida e tempestiva diagnosi con opprotuno trattamento nel caso di traumi acuti.


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Dr. Grassi in breve…


Medico Chirurgo, Specialista in Ortopedia e Traumatologia. Dirigente Medico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Professore a Contratto all’Università di Bologna. Membro del Comitato Artroscopia della Società Europea di Chirurgia Artroscopica, del Ginocchio e dello Sport (ESSKA). Visita a Bologna, Rimini, Udine e Santarcangelo di Romagna (RN).



Dr. Alberto Grassi (Iscrizione Albo Bologna n° 0000016456)